Funghi nel legno. Metodi di prevenzione

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Per la buona conservazione dei manufatti lignei è fondamentale prevenire i danni causati da tutti gli organismi xilofagi. L’attuazione della prevenzione è complessa tenuto conto e delle varie dislocazioni dei manufatti (cioè sale museali, luoghi di culto, antichi palazzi, depositi) e dei singoli infestanti.

In generale, la prevenzione si deve basare essenzialmente su alcune precauzioni come:
– il controllo delle condizioni termo-igrometriche dell’ambiente;
– l’ispezione sistematica dei manufatti;
– la scelta appropriata dei materiali da impiegare nei restauri;
– l’evitare fonti di infestazione negli ambienti.

È soprattutto il fattore di umidità che deve essere tenuto sotto controllo. Come abbiamo più volte detto, un’elevata umidità ambientale favorisce il proliferare dei funghi del legno. A tal fine è di primaria importanza una corretta manutenzione degli immobili dove sono presenti manufatti in legno. Ad esempio, il buon funzionamento delle condotte di scarico delle acque piovane previene la possibilità di infiltrazioni di acqua e di conseguenza l’aumento del grado di umidità nell’ambiente e quindi nel legno. Se il livello di umidità nel legno si mantiene per periodi di tempo significativi a livelli sopra la soglia del 20%, sicuramente si sono verificate alcune deficienze nella manutenzione. La localizzazione e la rapida eliminazione delle cause che hanno prodotto tali difetti può evitare o arrestare l’eventuale colonizzazione dei funghi nel legno venendo loro a mancare l’apporto continuo di umidità.

Per quanto riguarda la temperatura che si registra nei vari ambienti questa può variare da 10 a 25-30°C a seconda dei locali e delle stagioni, ed è tale per cui sia i funghi che gli insetti xilofagi possono normalmente svilupparsi.
La prevenzione contro il danno da insetti si deve quindi basare soprattutto sul controllo sistematico dei manufatti. Nella maggior parte dei casi gli insetti son rappresentati da Coleotteri, l’ispezione, quindi deve essere fatta possibilmente nella primavera inoltrata, periodo in cui queste sfarfallano. Il controllo consiste nel rilevare l’eventuale presenza nel manufatto di fori di sfarfallamento “recenti” e/o di coni di rosume alla base (quest’ultimo reperto è piuttosto difficile da rilevare nei manufatti delle sale museali, dove viene fatta una pulizia sistematica), Si può far ricorso anche a “trappole adesive” o di altro tipo da posizionare soprattutto nei depositi e nei luoghi di culto (dove vi è abbondanza di suppellettili lignee) e dove è più problematico controllare singolarmente ogni opera. Le trappole segnaleranno la presenza di una infestazione in atto anche se non in modo puntuale. Su questa base si potrà procedere ad un controllo più approfondito su ogni manufatto.

Nelle zone dove vi è presenza di Termiti deve essere attuata un’attenta ispezione delle murature e delle pavimentazioni al fine di intercettare camminamenti recenti (ben riconoscibili per la loro colorazione chiara) o coni di rosume con i caratteristici escrementi in caso di attacchi di Kalotermes flavicollis.

Il risultato di ogni singolo controllo dovrebbe essere registrato in un’apposita scheda in modo da seguire nel tempo le condizioni “sanitarie” delle opere e degli ambienti in cui si trovano (ad esempio umidità e temperatura).

Nel caso di danni da Coleotteri è da tener presente che non deve essere sottovalutata la presenza su un manufatto anche di un solo foro di sfarfallamento recente, poiché non tutte le larve, anche se provengono da uova deposte nello stesso tempo, si trasformano in insetti perfetti contemporaneamente e quindi è presumibile che in quel manufatto vi siano ancora larve in fase di accrescimento. In questo caso, il manufatto deve essere allontanato perché costituisce una fonte di infestazione nell’ambiente in cui si trova.

L’ispezione dei manufatti deve essere fatta da personale qualificato e sarebbe opportuno anche che, per ogni singola situazione ambientale (sala museale, palazzo, chiesa, deposito) fossero sempre le stesse persone ad effettuarla.

Funghi nel legno. Metodi di prevenzione
Retro di tavola dipinta in cui sono stati inseriti tasselli di legno “vecchio” con segni evidenti di attacco di insetti (OPD)

Altro aspetto fondamentale per la conservazione delle opere è quello di evitare di costituire fonti di infestazioni. Questo può accadere ad esempio introducendo nelle sale museali opere provenienti da altre raccolte o da depositi senza un adeguato controllo, Inoltre, la presenza nelle sale di arredi, come tavoli, sedie o bacheche, può costituire fonte di infestazione. Per tali arredi è bene avvalersi di manufatti non biodegradabili come vetro, metallo, cristallo. Anche la scelta del materiale ligneo da impiegare nei restauri, quando sono necessarie delle sostituzioni o delle integrazioni, ad esempio le traverse o le farfalle nelle tavole dipinte, riveste una notevole importanza. In questi casi si tende ad usare legno vecchio (vedi figura), ma prima del suo impiego è buona norma disinfestarlo, anche se appare indenne, e quindi trattarlo a pennello sulle superfici con un preservante idoneo, come misura preventiva. Lo stesso procedimento deve essere eseguito anche nel caso in cui venga impiegato legno “nuovo” (abbiamo infatti visto come alcuni insetti possano iniziare a infestare il legno anche durante il periodo di deposito).

Tra i materiali che vengono impiegati nei restauri, deve esser fatta attenzione anche nell’uso dei collanti e degli adesivi. Alcune sostanze presenti nelle colle a base di sostanze naturali come amido o caseina sono fortemente biodegradabili, per cui il loro impiego rischia di innestare un rapido processo di biodegradazione biologica nel manufatto trattato. I collanti sintetici sono da preferire.


Per saperne di più:

Anna Gambetta
FUNGHI E INSETTI NEL LEGNO
Diagnosi, Prevenzione, Controllo
Nardini Editore

Funghi e insetti nel legno

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