Un italiano che non mollo’. Dino Vannucci (1895-1937) medico antifascista fiorentino da “Italia Libera” al Brasile

Marta Vannucci (a cura di)
161 pagine, illustrato in b/nero

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“Dino Vannucci, Carlo Rosselli, Nello Rosselli, Enrico Bocci, Gaetano Pilati, Piero Gobetti, Camillo Berneri, Umberto Ceva, Eugenio Colorni, Leone Ginzburg, Mario Damiani, Giannantonio Manci, Gigino Battisti, tutti oggi scomparsi, e i più per mano fascista…Quale significato avrebbe la mia vita, e come potrei avere ancora fiducia negli uomini, se non li avessi, in un certo momento, incontrati sulla mia stessa strada? Su quale altra strada avrei potuto incontrarli? Il vero compenso ai nostri atti – dice giusto il Vangelo – ci viene come un sovrappiù: come qualcosa che non avevamo cercato, che non era dentro l’orizzonte del prevedibile, quando ci siamo decisi all’azione”.
Ernesto Rossi, Non Mollare

Indice:
Matteo Polo
Sul fuoruscitismo italiano: Dino Vannucci, medico antifascista in Brasile

Dino Vannucci
Discorso pronunziato la sera del 4 Novembre 1928…

Dino Vannucci
L’assedio di Firenze e la morte di Francesco Ferrucci

Luigi Castaldi
In memoria di Dino Vannucci

Amedeo Bobbio
Rivivono i medici del passato

Giovanni Lori
Dino Vannucci, un italiano libero

Appendice
Lettere di Dino Vannucci a Gaetano Salvemini e a Carlo Rosselli

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MARTA VANNUCCI (Firenze, 1921), a nove anni, insieme alla madre e alla sorella maggiore, raggiunse il padre in Brasile. Laureata all’Università di San Paolo, si specializza in biologia marina, ecologia e oceanografia biologica. Dal 1952 al 1969 è prima direttore scientifico e poi direttore generale dell’Istituto Oceanografico. Nel 1966 è la prima donna eletta nell’Accademia delle Scienze del Brasile e rappresenta l’America Latina nel Comitato Scientifico Internazionale dell’Unesco. Nel 1970 una provvidenziale chiamata dell’Unesco la salva dalle persecuzioni della dittatura. Lavora fino al 1982 nella Divisione di Scienze Marine, in India e Messico. Fino al 1990 partecipa a progetti di conservazione ecologica in varie zone dell’Asia, in particolare nell’ecosistema delle mangrovie. Parallelamente inizia ad approfondire gli studi sui rapporti fra le culture occidentali ed orientali, e pubblica diversi libri sull’argomento. Nel 2001 ritorna a Firenze, dove tuttora continua a studiare e scrivere.