Il lavoro di tesi è nato dalla volontà di affrontare le tematiche dei dipinti collocati in ambienti semiconfinati e approfondire il tema della reintegrazione pittorica.
Sono stati quindi individuati come oggetto d’intervento i dipinti murali della Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi, elemento architettonico posto a coronamento dell’edificio che attualmente, a Roma, è sede dell’ACISMOM, Associazione dei Cavalieri Italiani Sovrano Militare Ordine di Malta.
La Loggia quattrocentesca – risultato dell’intervento del cardinale veneziano Marco Barbo, nominato nel 1466 da papa Paolo II amministratore del priorato dei cavalieri di san Giovanni- è delimitata su due lati da arcate con splendido affaccio sui Fori di Augusto e Traiano e, sugli altri due lati, da pareti interamente decorate da dipinti a trompe l’oeil, per una superficie complessiva di circa 180 mq.
Lo studio è iniziato dalla ricerca archivistica e bibliografica dei documenti relativi alla Casa dei Cavalieri per comprendere appieno le vicissitudini storiche che hanno direttamente e indirettamente coinvolto i dipinti murali, oggi staccati, della Loggia.
Successivamente, attraverso archivi e fototeche, sono stati ricostruiti gli interventi conservativi che hanno interessato specificatamente il ciclo decorativo della Loggia, ponendo l’attenzione sulle metodologie di reintegrazione pittorica applicate alle estese aree di lacune.
La disamina dei dipinti, che purtroppo versano in pessime condizioni di conservazione, è stata supportata dai dati emersi dalla ricerca storica. Questi, infatti, sono risultati indispensabili per meglio definire due aspetti caratterizzanti del ciclo pittorico: la tecnica d’esecuzione, analizzata attraverso l’osservazione visiva, ma precisata con l’ausilio delle informazioni ottenute dallo studio del materiale fotografico d’archivio, e lo stato di conservazione, anch’esso circostanziato dal confronto con i documenti d’archivio, tanto da ascrivere alcune delle fenomenologie di degrado a precisi momenti della storia della Loggia.
Lo studio affrontato non chiariva però tutte le fenomenologie di degrado riscontrate, rendendo necessario un approfondimento delle condizioni climatiche e microclimatiche della Loggia attraverso il monitoraggio per più di un anno dei parametri termoigrometrici e d’illuminamento (lux). Questo studio è stato integrato con le campagne di ripresa fotografica effettuate durante le quattro stagioni, al fine di valutare come il sole lambisce le superfici e l’arco di tempo durante il quale si ha la massima sollecitazione termica e foto ossidativa. Lo studio necessitava inoltre di effettuare un’indagine termografica, per valutare in modo estensivo la risposta della struttura dipinto – pannello – armatura alla sollecitazione termica.
È stato parallelamente affrontato l’aspetto dell’inquinamento da traffico veicolare considerato che nel 1996 una tesi dell’Istituto Centrale per il Restauro dal titolo La conservazione di dipinti murali in ambiente inquinato: valutazione sperimentale dell’efficacia di due protettivi superficiali. Gli affreschi nella Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi erano già incentrati su tale problema rendendo possibile un confronto a distanza di venticinque anni. Si è quindi valutato l’inquinamento dell’area dei Fori attraverso la raccolta dei dati di una stazione di rilevamento dell’ISPRA, a circa 1 Km dalla Loggia, così da confrontare questi nuovi dati con quelli contenuti nella tesi del ’96 e valutare se la deposizione secca degli inquinanti è tale da costituire ancora un problema per la conservazione dei dipinti.
Lo stato di conservazione dei dipinti ha reso necessario chiarire le relazioni fra alcune problematiche e la struttura dei pannelli. Da qui l’ipotesi di ispezionare il verso della struttura di sostegno con il video endoscopio, sfruttando l’intercapedine presente tra i pannelli e il muro. In seguito, i risultati sono stati graficizzati grazie all’utilizzo del Metal detector.
L’estensione del ciclo pittorico e la chiusura della Casa dei Cavalieri di Rodi dal marzo 2020 all’ aprile del 2021 a causa dalla pandemia da Covid-19, non hanno consentito la ricognizione dettagliata delle superfici dipinte della totalità dei pannelli; pertanto, nel dettaglio, è stato analizzato unicamente il pannello n.11. La scelta è ricaduta su tale area per due motivi: è stata oggetto degli interventi di restauro che hanno interessato l’intero ciclo decorativo, ma anche degli interventi di restauro “campione”, del 1946 e del 2006, documentati da campagne fotografiche. Inoltre, dall’osservazione visiva, il pannello n.11 era esemplificativo delle principali fenomenologie di degrado. A seguito dello studio delle tecniche esecutive, dello stato di conservazione e dell’esecuzione della documentazione grafica, sono state condotte le operazioni conservative in due aree, una più estesa corrispondente al cielo, e una di minori dimensioni in prossimità delle zampe dello struzzo. L’intervento effettuato ha riguardato la pulitura chimica delle superfici fortemente ingrigite, la rimozione delle stuccature non idonee e la realizzazione di nuove stuccature reintegrate con la tecnica del tratteggio.
L’esteso lavoro condotto sulle condizioni ambientali ha reso possibile anche la redazione della Scheda di Vulnerabilità della Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi, utile strumento per la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dei rischi a livello territoriale.
Durante l’analisi dell’intero ciclo decorativo è emerso un dato di una certa rilevanza: l’alterazione cromatica di tutte le reintegrazioni pittoriche effettuate negli interventi di restauro precedenti. Si è reso interessante, quindi, approfondire lo studio sperimentale di alcuni materiali per la reintegrazione pittorica in ambiente semiconfinato attraverso l’esecuzione di campioni di laboratorio costituiti da legante + pigmento al fine di individuare il prodotto più stabile da utilizzare. A seguito dello studio bibliografico sui materiali della reintegrazione pittorica e sulla metodologia d’invecchiamento dei campioni, si è deciso di esaminare i colori che più frequentemente subiscono alterazione cromatica dopo invecchiamento foto ossidativo. Pertanto sono stati selezionati cinque colori della palette degli acquerelli Winsor & Newton e Schmincke, perché maggiormente utilizzati sui dipinti murali e sulla base del loro Color Index sono stati caratterizzati altrettanti pigmenti in polvere della ditta Dolci Colori Srl ( Bleu oltremare puro, Terra rossa S.A.R., Rosso di cadmio scarlatto 3500, Giallo ossido 173, Terra d’ombra naturale Cipro D), da disperdere in gomma arabica e altri leganti (Nopal, Funori; Laropal A101 e Regalrez 1126 con e senza stabilizzatore di UV Tinuvin 292), per produrre i campioni sperimentali.
In una prima fase del lavoro si è potuta confrontare la fotodegradazione degli acquerelli commerciali con le stesure autoprodotte con gomma arabica e pigmenti, nonché verificare l’alterazione dei soli pigmenti e dei soli leganti applicati su vetrini.
La seconda fase della sperimentazione ha previsto la valutazione del degrado cromatico e morfologico di stesure pittoriche autoprodotte applicate su campioni di malta. Tali prove sono state selezionate sulla base dei risultati ottenuti dalla fase precedente e sottoposte a invecchiamento in camera climatica alle condizioni termo igrometriche e di illuminamento della Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi, grazie all’analisi della ripetitività media dei valori e della documentazione fotografica durante l’irraggiamento. Il problema del viraggio e dello scolorimento dei materiali della reintegrazione pittorica in diversi contesti, che pure è stato oggetto di molti studi, non è stato mai affrontato, tuttavia, valutando specificatamente l’alterazione cromatica e morfologica sulla base di una simulazione delle condizioni reali degli ambienti dove tali alterazioni si sono verificate. Nel lavoro di tesi, invece, i campioni sono stati invecchiati secondo le condizioni microclimatiche reali di un ambiente semiconfinato, quello specifico della Loggia della Casa dei Cavalieri di Rodi.
Tesi di Laurea di
Erika Maddalena
LA LOGGIA DELLA CASA DEI CAVALIERI DI RODI A ROMA
Proposta di restauro e studio sperimentale su materiali per la reintegrazione pittorica in ambienti semiconfinati
Pagine 284, illustrato, marzo 2023
E-BOOK IN FORMATO PDF / E-BOOK IN PDF FORMAT (33MB)
Collana: Professione Restauro – Tesi di Laurea
DOI 10.53257/18323231002
Istituto Centrale per il Restauro
Scuola di Alta Formazione e di Studio
Anno Accademico 2020-21
Bando miglior tesi 2020/2021 sostenuto da Fondazione Paola Droghetti e IGIIC – Gruppo Italiano International Institute for Conservation
Relatore Coordinatore:
Dott.ssa Maria Carolina Gaetani
Relatori:
Giorgia Agresti
Carlo Cacace
Maria Elena Corrado
Roberto Ciabattoni
Laura D’Agostino
Sara Iafrate
Angelo Raffaele Rubino
Ulderico Santamaria
Claudio Santangelo
- LA CASA DEI CAVALIERI DI RODI
- LA STORIA CONSERVATIVA DELLA LOGGIA
- LA STORIA CONSERVATIVA DEI DIPINTI DELLA LOGGIA
- I DIPINTI DELLA LOGGIA
- STUDIO DIAGNOSTICO
- INTERVENTO DI RESTAURO
- INDAGINI SCIENTIFICHE PER L’IDENTIFICAZIONE DEI MATERIALI ORIGINALI E DI INTERVENTO
- SCHEDA DI VULNERABILITÀ DELLA LOGGIA DELLA CASA DEI CAVALIERI DI RODI
- LA SPERIMENTAZIONE: LO STUDIO DELL’ALTERAZIONE DEI PIGMENTI E LEGANTI UTILIZZATI NELLA REINTEGRAZIONE PITTORICA DI DIPINTI MURALI IN AMBIENTE SEMICONFINATO
CONCLUSIONI
APPENDICE A
A.1 INDAGINE MICROCLIMATICA
A.2 VALUTAZIONE DELL’IRRAGGIAMENTO SOLARE
APPENDICE B
FOTOTECHE E ARCHIVI CONSULTATI
BIBLIOGRAFIA
Recensioni
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