Caratterizzata da una profondità di m 17,72, la cisterna della Sapienza è a doppia camera, con un diametro di m 4,10 per la camera interna e m 7,70 per quella esterna. Quest’ultima ha funzione di camera di filtraggio per la depurazione dell’acqua, mentre la camera interna rappresenta più propriamente la cisterna. Una serie di finestrelle trilobate e alcuni fori rendono comunicanti i due ambienti. Il rivestimento della camera interna è in lastre di pietra calcarea, mentre un semplice strato d’intonaco ricopre, com’era d’uso la camera esterna. Alla base della camera interna, terminante a cono, sono poste otto lastre in terracotta recanti dei fori per il filtraggio dell’acqua.
La cisterna, insieme al cortile, dopo la distruzione della rocca nella quale si trovava, verrà successivamente inglobata nel Palazzo Verracchi-Crispolti.
L’esame petrografico dei litotipi costituenti il pozzo ha evidenziato l’esistenza di due diversi materiali lapidei, entrambi di natura carbonatica, quali costituenti principali l’opera in esame. Il primo è un calcare nodulare ammonitifero di colore rosa o violaceo chiaramente attribuibile alla formazione geologica del “rosso ammonitico”. Come evidenziato dal confronto tra la litologia sana e le porzioni di materiale terroso asportate dalle lesioni, il litotipo violaceo di rosso ammonitico consiste in un calcare leggermente marmoso, caratterizzato da arricchimenti della componente argillosa in corrispondenza di discontinuità ad andamento irregolare. Tali arricchimenti determinano uno stato di notevole anisotropia nel comportamento meccanico del materiale che, in presenza di sollecitazioni particolari o prolungate nel tempo, può dar luogo a fenomeni di grave lesionamento come quello riscontrabile a livello delle colonne.
Il secondo materiale lapideo in opera è un travertino bianco dall’aspetto compatto posto alla base delle colonne ed alla sommità della struttura cinquecentesca di cui costituisce la copertura. Questo materiale risulta ricoperto da uno strato di malta di spessore variabile. La malta a sua volta è ricoperta da un sottile intonachino di colore giallo.
La cisterna in esame manifestava sia un avanzato degrado dei materiali costitutivi che della struttura a causa dei dissesti statici indotti e accelerati dai numerosi eventi sismici.
[…]Indice:
Vicende storiche
L’intervento
– Lo stato di conservazione
– Il restauro
Abstract
Di Enrico Battistoni, Paolo Pecorelli, Riccardo Vetturini
Estratto da Kermes 51 (Luglio-Settembre 2003) – pagine 27-38 + abstract
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